Se questo è il primo articolo che leggi scritto da me, allora sappi che ho un debole per i soldi.

No, non sono per niente veniale, anzi, sono cresciuta con un modello di soldi che si basava sul risparmio e il sacrificio e, anche quando i miei genitori (muratore mio papà, infermiera mia mamma) sono riusciti ad emergere dalla crisi di fine anni 70, nulla è cambiato nella loro narrazione interna ed esterna e io ho sempre creduto che fossimo poveri e che fosse necessario risparmiare sempre e comunque perché “non si sa mai”.
Così anche io ho cominciato a risparmiare, poche lire ogni giorno, monete che mio padre poggiava sul muretto all’ingresso tornando dal lavoro. E con quelle monetine ci ho comprato la mia prima (vera) Barbie e la mia felicità era immensa. Non solo ero orgogliosa di me per quell’acquisto, ma non mi era mai passato per la mente che potessi ricevere lo stesso giocattolo se solo i miei genitori avessero avuto una storia coi soldi diversa da quella che avevano interiorizzato.
Quando sono andata via di casa per studiare, i miei mi hanno concesso di partire (e di mantenermi economicamente) ad una condizione: studiare e laurearmi entro i 5 anni, non un giorno di più. E com’è andata secondo te?
Mi sono laureata nei tempi previsti e, dopo essermi trasferita a Milano, ho cominciato a lavorare come una forsennata.
Oggi guadagno quello che mi serve per non avere più la sensazione di essere povera anche se non lo sono. Oggi sono felice di poter decidere di investire i miei soldi in una formazione costosa se lo desidero o di acquistare libri come se non ci fosse un domani.
No, quella bambina che credeva di essere povera e non chiedeva è ancora dentro di me, ma adesso la nutro con gentilezza e se desidera qualcosa che non è “utile”, glielo regalo con un grande sorriso.
Perché ti racconto questa storia?
Fare la psicologa è il nostro lavoro, spesso abbiamo paura di guadagnare, di ricevere dei soldi da qualcuno che stiamo aiutando. Perché? A volte una motivazione può essere cercata all’interno della storia (coi soldi) che noi stesse abbiamo interiorizzato.
Durante gli Psico Brand mi capita spesso di dover partire proprio da questo aspetto, e scoprire che è proprio questa relazione (coi soldi) a trattenerci dal vivere pienamente il nostro successo.
Ecco perché ho deciso di parlare di Soldi proprio a febbraio, il mese dell’amore. Perché vorrei che ci si potesse innamorare di questo lato del nostro lavoro che è altrettanto fondamentale, alla stregua della Relazione Terapeutica e della Formazione Continua.

Oggi è San Valentino e voglio regalarti alcuni esercizi che puoi fare per cominciare a conoscere i soldi, come si fa all’inizio di una storia d’amore. Questo mese riceverai anche un workbook con molti spunti per approfondire la conoscenza e chissà, magari anche innamorarti.
Esercizio 1: La mia storia con i soldi

Torna indietro nel tempo e prova a rileggere i tuoi ricordi scavando nel cassetto della tua storia con i soldi. Forse ti verrà in mente la storia che ti è stata raccontata per anni, quell’aneddoto particolare che ancora influisce sui tuoi acquisti. Metti tutto nero su bianco e per ogni singolo ricordo, chiediti come ancora (e se) influisce su di te e sul tuo personale rapporto con i soldi.
Esercizio 2: I soldi nel mio lavoro

Adesso che sai da dove hanno origine tutti quei pensieri circa la possibilità, o meno, di spendere i tuoi soldi, di guadagnarli senza sentirti in colpa e di pianificare una “spesa pazza”, ti propongo un esercizio che mette in luce come queste narrazioni interiori, possano investire anche il tuo rapporto con i soldi a livello professionale.
Cosa accade dentro di te quando ti chiedono i costi dei tuoi servizi?
Esponi i costi delle tue sedute sui canali di comunicazione che utilizzi?
Hai mai fatto un ragionamento su quanto chiedi e perché chiedi quello che chiedi?
No?! Bene, è il momento di farlo.
Se quando ti pagano per l’ora che hai appena svolto col tuo paziente, ti “viene male” chiedere la cifra pattuita, se spesso ti dimentichi di dire quanto “costi” e poi alla fine del colloquio ti senti chiedere: “Ah, ma devo pagare? Pensavo fosse gratuito il primo colloquio…“, allora hai da rivedere la tua relazione coi soldi…e alla svelta pure.
Esercizio 3: Se fossi ricca

Se mi conosci, mi avrai sentito parlare di Vision almeno un milione di volte. Nella newsletter di Gennaio (2021) ti ho anche messo il link alla mia bacheca Pinterest per mostrarti uno dei tanti modi per avere a portata di mano ciò che vogliamo per noi. Se te la sei persa te la mostro a questo link.
Io ho una visione a lungo termine di una me che lavora solo alla mattina, che scrive tanto, di una casa vicino al mare con una veranda piena di piante e una luce naturale e l’aria fresca attorno. Ho una visione di una me che vive seguendo i respiri della sua pancia e gode della compagnia di amici che può, finalmente, riabbracciare.
E tu? Se fossi ricca cosa faresti? E come? Prova a segnarlo da qualche parte e rendi ogni sogno realtà attraverso una pianificazione efficace.
Se hai bisogno di un aiuto, io di solito mi rivolgo alla famosissima Tecnica dei 101 desideri, non tanto perché ne ho davvero 101 da realizzare, ma perché il modo di concepire la richiesta la trovo davvero utile e concreta.
Tecnica dei 101 desideri
Te la faccio breve. Si tratta di scrivere i tuoi deisideri (101, ma ripeto che la cosa che ritengo più utile è la modalità di scelta dei desideri) seguendo certe regole:
- Inizia il tuo desiderio con la formula: “IO VOGLIO”
- Non usare negazioni
- Per definire il tuo desiderio usa al massimo 14 parole
- Chiedi qualcosa che puoi verificare
- Non fare paragoni
- Non esprimere desideri seriali
- Non chedere qualcosa che ha a che vedere con possibili relazioni sentimentali e sessuali con altri
- Non desiderare per altri
- Non chiedere soldi
- Niente vezzegiativi o diminuitivi
Sii responsabile di ogni azione serva per raggiungere questi desideri e godi dei frutti.
Ci vediamo presto con un workbook pieno di spunti per recuperare un buon rapporto con i soldi.
Simona
Se necessiti di un aiuto, nella pianificazione del tuo lavoro o nella stesura di un budget o per qualsiasi altro dubbio, scrivimi. Cercheremo insieme una soluzione.