Ansia

Ansia

L’ansia è il nome che diamo ad una serie di sintomi, anche piuttosto invalidanti, che il nostro organismo ci invia per dirci che qualcosa dentro di noi sta funzionando in un modo che non comprendiamo, che potrebbe esserci un pericolo imminente.

E’ una sensazione che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita. Ci ha costretti a fermarci, ci ha fatto sentire soli, spaventati e senza controllo.

In questa pagina ti accompagno alla scoperta di questo meccanismo fisiologico di cui tanto si parla oggi e che tanto ci spaventa. Ti racconto come funziona, quanto è importante per la nostra sopravvivenza e cosa possiamo fare insieme per farti stare meglio senza eliminarlo dalla tua esistenza.

L’ansia, infatti, ci dice che il tuo corpo sta funzionando, che sa come reagire ai pericoli, solo che lo fa mettendo il turbo e questo a volte è davvero spaventoso.

ansia

L’ansia è la risposta normale che il nostro organismo mette in campo per prepararsi ad affrontare ciò che ritiene essere un pericolo. Ad esempio se nel corso di una passeggiata si teme di incontrare un branco di cani randagi aggressivi, si provano i sintomi tipici dell’ansia:

  • cuore che batte all’impazzata
  • respiro affannoso
  • confusione
  • paura
  • tremori
  • voglia di scappare o paralisi


L’ansia è infatti uno stato di attivazione fisiologica, cognitiva ed emotiva con un caratteristico pattern di risposte vegetative che si manifesta in previsione di un pericolo futuro.

La parola deriva dal latino angere che significa stringere. Stringere, come la sensazione di non poter respirare tipica della sintomatologia ansiosa.
È una spiacevole sensazione che costringe ad attivarsi, a pensare, a reagire.

Lo scopo dell’ansia è segnalare un pericolo e preparare l’organismo ad una risposta.

Spesso però i sintomi dell’ansia si attivano anche in assenza, almeno così può apparire alla persona, dello stimolo pericoloso. Tipici momenti in cui si possono presentare i sintomi sono, infatti, anche i seguenti:

  • Durante le vacanze o, in generale, quando ci sentiamo rilassati
  • In luoghi apparentemente sicuri come un centro commerciale
  • Quando abbiamo da intraprendere un’attività piacevole e/o che desideravamo molto

Prima di proseguire però, voglio dare qualche altra definizione che ci permette di comprendere meglio il resto.

PAURA

L’attivazione, fisiologica e cognitiva, avviene per un pericolo attuale. Se nel corso di una passeggiata si incontra un branco di cani aggressivi si ha paura. 

PANICO

E’ uno stato d’ansia particolarmente intenso, in assenza di un reale pericolo, caratterizzato da pensieri catastrofici. 

Ansiapaura e panico sono accomunati dalla percezione di un pericolo e sono caratterizzati da una condizione di attivazione di varia intensità, secondo una modalità che prepara l’organismo ad una risposta di attacco o di fuga.
Tale meccanismo è fondamentale per la sopravvivenza: l’ansia e il panico sono fenomeni normali e non patologici in sé.

Quando abbiamo paura di fronte ad uno stimolo minaccioso, sia esso visibile come un branco di cani affamati, che apparentemente invisibile come durante una piacevole vacanza con gli amici, possiamo sentire la sensazione imminente di voler fuggire oppure attaccare.

Sia per scappare che per aggredire, è indispensabile, però, preparare il nostro corpo.

ansia

Per questo, senza accorgercene:

  • Inspiriamo una maggiore quantità di aria per ossigenare i tessuti.
  • Il nostro cuore batte all’impazzata, lo sentiamo pulsare così violentemente che sembra debba uscirci dal petto ma è indispensabile irrorare velocemente di sangue alcuni tessuti.
  • I nostri muscoli si irrigidiscono perché dobbiamo essere pronti a scattare.
  • Lo stomaco si chiude: sarebbe poco opportuno sprecare energie per la digestione in vista del pericolo.

Le reazioni fisiche che accompagnano l’emozione della paura erano molto funzionali in epoche antiche, quando i nostri antenati affrontavano quotidianamente situazioni che mettevano a rischio la loro vita.
Nella società moderna è molto difficile trovarsi in balia di nemici che vogliono farci la pelle, di animali che vogliono mangiarci, ma di fronte al pericolo continuiamo a reagire con simili modificazioni fisiologiche.

Nei disturbi d’ansia, i sintomi sono incongrui rispetto alle circostanze ed interferiscono in modo significativo con la vita della persona.

L’individuo compie molte delle sue scelte quotidiane in funzione dell’ansia e questo può determinare una importante compromissione del suo comportamento e, in ultima analisi, della sua vita.

Cosa fa la persona?

Nella maggior parte dei casi EVITA!

  • Evita le relazioni
  • Evita le situazioni
  • Evita i giudizi


EVITARE SEMBRA L’UNICA POSSIBILITA’ PER SOPRAVVIVERE

L’evitamento è mantenuto nel repertorio comportamentale della persona in quanto, apparentemente, l ’evitamento determina una immediata riduzione dell’ansia e dunque aumenta la probabilità che il comportamento che ha determinato l’eliminazione dell’avversità sia nuovamente emesso in futuro.
L’evitamento impedisce alla persona di sperimentare la normale e fisiologica riduzione dell’ansia e di conseguenza ostacola nega al paziente la possibilità di operare una riparazione emotiva, e quindi fisiologica.

Il circolo vizioso in cui entriamo è quello che, a lungo andare, favorisce, tra le altre cose, l’insorgenza di sintomi depressivi.

Puoi approfondire la tematica depressiva a questa pagina.

E puoi leggere questo articolo sul blog.

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