Faccio sempre questa premessa: adottare non significa trovare un bambino per la coppia, ma la coppia per il bambino.
Questo è il punto cardine dal quale partire per tutte le risposte alle nostre domande.
Se partiamo da questo assunto di base:
– Dire la verità, sempre. Non cerchiamo di fare “bella figura” nella speranza di essere scelti.
Ci sceglieranno se:
* Abbiamo fatto i conti con l’impossibilità di generare figli biologici
* Abbiamo le idee chiare su cosa significa adottare un bambino (abbandonato, abusato, con disabilità, di un altro colore, di un’altra cultura, ecc…)
*Abbiamo chiaro che lavoreremo in rete, non sarà come procreare nella propria camera da letto, ma diventeremo genitori insieme ad assistenti sociali, psicologi, giudici, ecc.. Un’orgia insomma…scherzo ovviamente…
*Possediamo una flessibilità psicologica che ci permette di cambiare idea, di essere aperti al cambiamento, di non stressarci eccessivamente se messi sotto pressione, ecc .
*Siamo una coppia stabile, se entrambi sono pronti ad adottare e non è un solo coniuge a trainare l’altro.
*Abbiamo chiara la differenza tra bambino “ideale/immaginato” e bambino reale.
*Abbiamo le possibilità economiche per crescere un figlio (eh no, non vale “dove mangiano due mangiano in tre“, i bambini adottati non sono bambini biologici)
*Abbiamo una casa che può andar bene per accogliere un bambino. No, non serve la Reggia di Caserta, ma nemmeno il tugurio.
– Scegliere secondo coscienza. Quando ci mettono davanti il questionario con le caselline da crocettare o meno, bisogna fermarsi a riflettere in maniera approfondita su ciascuna domanda.
Entrambi gli aspiranti genitori devono riflettere su quelle possibilità e poi confrontarsi tra di loro.
[Ntutti i tribunali hanno il questionario, ma le domande sono simili anche se esposte verbalmente.
Se vi interessa faccio una diretta o un articolo su questo. Ditemi voi.]
Quindi rispondo alla domanda:
Rischio giuridico si o no?
Cos’è il RISCHIO GIURIDICO?
È la possibilità che il bambino possa tornare alla famiglia d’origine.
Quando il bambino viene abbandonato alla nascita (la madre biologica non lo riconosce pur avendo il diritto all’assistenza medica fino al parto), la madre biologica ha 10 giorni per riconoscere il neonato.
Trascorso questo tempo il Tribunale cerca una coppia a cui affidare il bambino e comincia il tempo di preaffido.
In questo caso il Rischio Giuridico dura circa due mesi e viene notificato alla coppia la fine del rischio.
A noi è successo così ed è stato un sollievo enorme.
Nel caso, invece, in cui la famiglia naturale non sia ritenuta in grado di occuparsi del bambino, viene avviata la pratica di adottabilità e vengono interpellati i parenti biologici fino al 4 grado che hanno 30 giorni per avviare la pratica di impugnazione davanti alla Corte d’appello.
Importantissimo: se il bambino avesse una reale possibilità di rientrare in famiglia d’origine, non verrebbe dato in adozione.
Quindi non pensiate che i bambini vengano “strappati”alle famiglia d’origine.
Quando un bambino viene dichiarato in stato di adottabilità, il Tribunale può cercare la famiglia per quel bambino e, successivamente all’abbinamento (in cui i coniugi vengono scelti, ma devono anche scegliere a loro volta), ha inizio il tempo di preaffidamento adottivo, un periodo che può avere una durata variabile in cui i coniugi cominciano la loro vita da genitori.
In questo periodo il bambino è domiciliato nella sua famiglia adottiva, ma è ancora il Tribunale il suo tutore, di solito nella figura dell’assistente sociale.
I genitori cominciano il loro periodo di valutazione con gli stessi servizi con cui hanno già fatto un percorso. Vengono sostenuti, incoraggiati e valutati.
Bisogna ricordare che l’adozione non è ancora avvenuta.
In questa fase le emozioni dei genitori sono moltissime e la paura di poter perdere quanto stanno vivendo è fortissima.
La loro capacità di gestire queste emozioni, inciderà moltissimo sul benessere psicofisico individuale, di coppia, familiare, ecc ..
Quindi scegliere se accettare il rischio giuridico è una scelta che va valutata in maniera approfondita.
Credo che i futuri genitori debbano pensare che:
– In Italia tutti i bambini hanno un rischio giuridico (per quanto scritto sopra), ma non tutti hanno genitori biologici (o altri parenti) che impugnano la pratica e ci sono anche neonati (per quanto se ne dica) che aspettano i propri genitori adottivi, i cui Tribunali aspettano già del tempo prima di convocare le coppie.
– La coppia può scegliere di dire di sì (o meno) alla proposta di abbinamento. Siate sinceri con voi stessi, ascoltate il vostro cuore, parlatene tanto prima della chiamata perché quella telefonata stravolgerà la vostra vita. Non è vero che non verrete più chiamati, purché sia chiaro il messaggio che avete nel cuore.
Ricordate:
L’adozione è una scelta per sempre.